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L'intervista alla mucca

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L'intervista alla mucca

Melissa ha sette anni è una bambina vivace, raffinata, colta… con una fantasia fuori dal comune… Lei spazia dall’essere una Principessa delle fiabe ad essere una piccola contadinella amante degli animali.

Melissa è cresciuta e cresce sotto l’ala della Poiana, mamma Valentina, a volte, quando i nonni sono occupati porta con sé al lavoro quella piccola creatura simpatica che riesce a farsi amare da tutti.

Proprio in una di queste occasioni, durante un’estate soleggiata Melissa incontrò Clarabella…

Chi mai sarà Clarabella, lo scopriremo tra poco… facciamo solo un passo indietro, abbiamo detto che Melissa si fa amare da tutti … e, quindi anche dal nostro “Presidente” che, con i bambini diciamo che ha poca dimestichezza ma, tra lui e Meli è amore a prima vista; convinse la bambina a portare a termine, nel più breve tempo possibile,  i compiti estivi, senza lamentarsi e in cambio avrebbe avuto in dono una mucca… la famosa Clarabella!!

Clarabella e poche altre amiche non avevamo raggiunto gli alpeggi estivi perché da pochi giorni avevano dato alla luce il loro vitellino, quindi erano state tenute in azienda.

Quando Melissa arrivò di corsa nel paddock, Clarabella era sdraiata nell’erba fresca sbucando svogliatamente qua e là dei ciuffi di margherite, la bambina iniziò a girarle attorno per studiare questo enorme animale, mentre la mucca la osservava di sottecchi, ad un certo punto le si piazzò proprio davanti al muso, mani sui fianchi, gambette lievemente divaricate e le porse istintivamente la mano…

  • “Buongiorno Clarabella, io sono Melissa”
  • Clarabella sgranò gli occhi… allungò la lingua e Melissa ritrasse la manina; la Signora Maria (un’arzilla maestra in pensione) che stava andando a passeggiare, colse la palla al balzo, si nascose dietro una “balla di fieno”, si schiarì la voce e rispose, fingendo di essere la mucca… “Buongiorno Melissa, piacere di conoscerti!”

Melissa sgranò gli occhi, barcollò e rispose…

  • “ma… ma… allora tu parli, ecco perché mi è stato detto che tu eri una mucca speciale!!!”
  • “Certamente Melissa, io parlo ma, solo l’innocenza e l’ingenuità dei bambini può udirmi”

Sempre perplessa, Melissa, iniziò la conversazione con la sua nuova “amica”.

  • “…ma, Clarabella, che cosa ci fai qui da sola nel prato, mentre le tue amiche sono là nella stalla che ti osservano”.

Clarabella, in quel momento si alzò, si sgranchì le gambe e si posizionò al fianco della bambina…

  • “…sai Melissa, sono qui sa sola, perché questa notte ho partorito mio figlio, il vitellino, mentre lui, ora è tranquillo nella sua culla di paglia, io ho preferito godermi questo sole estivo per ritemprarmi delle fatiche del parto..!
  • “Ohhhhh” fu la risposta di Melissa che, per non essere scortese, aggiunse, di tutta fretta “ti ha fatto male?”

Clarabella scosse il muso e il campanacciò suonò un dolce tolon, tolon, tolon… sempre la voce fuori dal campò continuò dicendo…

  • “sì, un po’ ma, sono fortunata… io e le mie amiche durante il parto siamo seguite da un abile veterinario, non è una passeggiata ma rende il momento meno doloroso e, poi, la gioia di mettere al mondo un figlio è superiore a qualsiasi dolore provato nell’averlo…”

L’ingenuità di Melissa, le fece aggiungere … “hai proprio ragione, anche la mia mamma è più felice da quando ci sono io!”

Clarabella si mosse e il campanaccio riecheggiò un altro tolon, tolon, tolon, tolon …, si voltò verso Melissa e le chiese…

  • “Dimmi un po’ Melissa hai delle curiosità che vuoi soddisfare su di me?”
  • “Certamente Clarabella , sono molto curiosa… inizia dall’inizio e raccontami di te, dei tuoi genitori, poi, quando vorrò sapere qualcosa di particolare ti fermerò e ti farò tutte le mie domande…”
  • “Ok Melissa, sono pronta…: Io sono una mucca di razza “pezzata rossa”, appartengo ad una nobile famiglia di mucche lattifere… e, i miei antenati arrivano dal Triveneto”

Melissa intervenne, il termine lattifere l’aveva lasciata un po’ perplessa e disse: “lattifere????? Cioè????? Quelle che fanno il Castelmagno che vende la mia mamma?”

Clarabella (e, anche la maestra Maria) sorrisero e il dialogo, proseguì… “Certamente, mia cara… dopo qualche giorno dal parto, inizio a produrre tanto latte… bianco, profumato, tiepido, la temperatura ideale che serve al casaro per produrre il nobile Castelmagno, la prossima volta che verrai, vorrei assaggiassi un bicchiere del mio latte appena munto, è una delizia… forse, un po’ più intenso e forte, come sapore rispetto a quello che bevi a casa con la tua mamma ma, vuoi mettere il gusto… non vorrai più berne altro!…”

Melissa, sgranò nuovamente gli occhi titante…: “bleeeeeee” si passò la mano sulla bocca e poi disse: “…Clarabella, ne sei sicura? Non saprà molto di mucca??? Tu sei molto bella, maestosa, docile, hai un bellissimo campanaccio ma, non profumi proprio di fiori, nonostante tu ti sia coricata sulle margherite, non vorrei che il latte avesse lo stesso gusto del tuo profumo!!!” e rise tenendosi il naso stretto tra il pollice e l’indice.

Rise anche la maestra Maria che, spacciandosi per la mucca, stava trascorrendo un pomeriggio all’insegna del buonumore!!! Poi, si fece seria e, riprese il dialogo… “Scommettiamo Melissa? Sono sicura che ti piacerà!”.

La mucca sembrava proprio complice della maestra, si muoveva a piccoli passi vicino a quella splendida i compiti estivi bambina senza saperne il motivo… e riprese a parlare…

  • “Sai quanto latte produco?”

Melissa rispose di no… così Clarabella continuò… “produco 50 quintali di latte per lattazione, circa… e tu sai quanti sono … sono circa 5.000 litri tu sai quantificare tutti questi litri?”

Melissa si guardò intorno pensierosa e rispose… “come il mare?”

“Nooooo” si affrettò a rispondere Clarabella… “forse come una piccola piscina”…

Melissa rise… “ah sìììììì, io ce l’ho la piscinetta a casa, papà la monta ogni estate… quindi vuoi dire che io potrei fare il bagno nel tuo latte e tu ne produci così tanto tutto insieme??”

Ancora una volta Clarabella rise e rispose… “sì potresti fare il bagno nel mio latte raccolto in tutto il periodo della mia lattazione, vale a dire più o meno in un anno, a dire il vero in 300 giorni, circa… dovresti, per così dire aspettare un po’ ma, almeno ho reso l’idea…”

Melissa si guardò intorno e chiese a Clarabella quanti bambini…ehm vitellini poteva avere durante la sua vita e se vivevano tutti con lei.

Clarabella sorrise… “sai Melissa, la vita media di una mucca può essere di 20 anni, potrebbe avere un vitellino all’anno ma, … potrebbe essere un po’ troppo, sai, il nostro allevatore ci tratta bene e ci lascia vivere serenamente. Per quanto riguarda i miei figli… beh, le femminucce vivono qui con me, ora sono in vacanza in alpeggio e svolgono anche loro il mio lavoro di produzione latte…, i maschietti, beh, alcuni di loro sono allevati per … ehm… per fare i papà; altri, invece vanno via giovani… sai… devono frequentare altre aziende agricole. Sei soddisfatta? Ti piace il racconto della mia vita?

Melissa sorrise e rispose, con educazione… “certo, grazie per tutte le informazioni che mi hai dato… ma, penso che a me non piacerebbe fare la mucca… mi annoierei a morte: tu non puoi giocare con il telefonino, sarebbe troppo piccolo per te… e non puoi neppure fare i balletti che faccio io… saresti… forse un po’… un po’ buffaaaaaa ah ah ah ah ah ah ah ah!!!”

Il pomeriggio era volato… e, una voce fuori dal coro irruppe… “MELIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, DOVE SEI??? ANDIAMO E’ TARDI… DOBBIAMO ANCORA ANDARE DA NONNA…!!!!”

Melissa sgranò gli occhi come era solita fare… fece una faccina strana e si avvicinò a Clarabella quasi per sussussarle qualcosa all’orecchio… “Devo andare la mamma è venuta a prendermi ma, domani, se vuoi torno….”, accarezzò la sua nuova amica e corse dalla mamma.

Muuuuuu, muuuuuu fu la vera risposta di Clarabella che iniziò a trotterellare nel paddock … tolon, tolon, tolon, tolon, tolon….

La mamma chiese a Melissa se si era comportata bene e cosa avesse fatto… la bimba rispose di aver parlato con la mucca e rise… senza aggiungere altro!

La maestra Maria, finalmente, usci dal suo nascondiglio e andò dall’allevatore a raccontare questa bellissima esperienza, chiedendogli, per il giorno successivo di far trovare nel paddock un tavolino con la merenda… una caraffa di buon latte appena munto e i biscotti appena sfornati che la maestra avrebbe, gentilmente offerto.

Melissa, quella sera, fu stranamente assorta nei suoi pensieri e smaniosa di tornare il giorno dopo dalla sua nuova amica e così successe…

Melissa arrivò da Clarabella proprio all’ora della merenda e, con suo stupore trovò nel paddock un ombrellone che faceva ombra ad un tavolino, sul quale erano ben sistemati una caraffa di latte tiepido, un bicchiere e dei biscotti al cioccolato… Melissa si guardò intorno, cercò di parlare a Clarabella che saltellava nel recinto ma, non ebbe risposta… se non il suono della sua campana che emetteva il simpatico tolon, tolon, tolon, tolon…

Melissa si guardo intorno, non c’era nessuno. Le sue manine afferrarono la caraffa e la portarono direttamente alla bocca… chiuse gli occhi, arriccio un po’ il suo bel nasino e bevve il nettare bianco tutto d’un fiato…

Fiuuuuuuuuuuuu… si passò la mano sulla bocca, si riguardò intorno… prese due biscotti e corse da Clarabella; mise un biscotto nella sua boccuccia e l’altro lo sistemo nel palmo della propria mano, allungò la mano mentre Clarabella si stendeva nell’erba fresca e disse: “devo dirti che avevi proprio ragione… il tuo latte è buonissimo, non ne ho mai bevuti così buoni! Tieni, questo è il tuo premio!” e sporse il biscotto a Clarabella che allungando la lingua lo prese dal palmo di mano della bambina. Melissa sorrise e strizzò l’occhio a Clarabella, e disse: “se ne mangerai uno al giorno, tra un po’ di tempo potrai farmi anche il latte con il cioccolato!”

Melissa rise e … forse anche Clarabella, non lo sapremo mai!!

Sicuramente non parlò più ma, si sa, a volte accadono dei fenomeni strani, di sicuro, nacque una nuova amicizia tra Melissa e Clarabella.